S&B. Dott.ssa Guerriero: “Ansia e paura, le emozioni più difficili da controllare in questo periodo”

Per un nuovo appuntamento di “Salute & Benessere”, abbiamo intervistato la Dott.ssa Serena Guerriero, Psicologa-Psicoterapeuta impegnata in vari enti e cooperative sociali del territorio. Con l’esperta in terapia individuale, di coppia e familiare, abbiamo affrontato un argomento molto ricorrente, soprattutto in questo periodo di forte preoccupazione per tutti: l’”Ansia”.

 

Dottoressa, partiamo dalla paura… ansia e attacchi di panico sono due disturbi molto comuni dai quali è possibile liberarsi?

“Bisogna, innanzitutto, precisare che lansia è innata e fa parte della natura umana, è la normale risposta del nostro organismo che si prepara ad affrontare ciò che avverte come un pericolo. Quando l’ansia è moderata può risultare utile, perché ci mette in allerta di fronte a una situazione difficile permettendoci di reagire tempestivamente. Può diventare, invece, un problema reale quando è eccessiva rispetto alla situazione che ci troviamo a fronteggiare, tanto da rendere anche la cosa più semplice uno sforzo enorme (parlare in pubblico, sostenere un esame, andare ad un appuntamento o ad una festa…). In alcuni casi, questi livelli di attivazione sono così elevati da indurre difficoltà nel prendere o mantenere un sonno che sia riposante. Avere uno stato di ansia così perdurante porta in alcuni casi anche all’evitamento delle situazioni ansiogene: mezzi di trasporto, luoghi affollati, luoghi di cura (ospedali). La persona perde, purtroppo, progressivamente aree di esplorazione ed autonomia.

Gli attacchi di panico, (detti anche crisi di panico) sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente. Il singolo episodio, quindi, può sfociare facilmente in un vero e proprio disturbo di panico. Un attacco di panico in genere dura tra i cinque e i venti minuti anche se saltuariamente può durare di più. Durante questo periodo di tempo i livelli di ansia sono molto forti e il soggetto è convinto che sia a serio rischio la propria incolumità. Tale paura porta ad un’elevata riduzione delle aree di autonomia del paziente: frequenti accessi al pronto soccorso che non esitano in alcuna diagnosi, impossibilità di mettersi alla guida in auto da soli, assenza scolastiche o dal lavoro. Davanti a questi disturbi diventa molto importante ricevere le giuste informazioni per poter “leggere” cosa accade in maniera corretta ed intraprendere il percorso di cura adeguato. Il primo passo fondamentale è comunque quello di accettare di avere un problema e di farsi aiutare. Si può guarire, però, difficilmente questi disturbi, per quanto non gravi, possono essere curati da soli. E’ necessario, infatti, l’intervento di un professionista che aiuti a trovare la strategia terapeutica più efficace. Curare un disturbo di panico, chiedendo aiuto il prima possibile, scongiura il cronicizzarsi del disturbo ed evita che si instauri il circolo vizioso della paura. Parte fondamentale del processo di cura è la psicoeducazione. La psicoeducazione consiste nel fornire informazioni cliniche sugli attacchi di panico, sulla loro non pericolosità e sui meccanismi che spesso mantengono e sostengono il disturbo. Vengono fornite informazioni su strategie per controllare il disturbo, vengono affrontate le principali paure e vengono sfatati molti miti (ad es. l’attacco di panico non è pericoloso o non significa che il soggetto stia impazzendo). Inoltre vengono affrontate le principali strategie maladattive del soggetto e viene aiutato il paziente a riappropriarsi della propria quotidianità”.


Anche la depressione può essere collegata
agli stati ansiosi?


“I
disturbi d’ansia, in alcuni casi, possono essere talmente stressanti e dirompenti da portare alla depressione. Il disturbo d’ansia e un disturbo depressivo possono coesistere o la depressione può insorgere per prima, mentre i segni e sintomi del disturbo d’ansia si possono manifestare successivamente. L’ansia patologica, oltre a essere un disturbo a sé stante, accompagna molte malattie, soprattutto quelle psichiatriche: demenza, schizofrenia, depressione e mania, disturbi sessuali, di personalità e dell’adattamento”.


Prima di rivolgersi ad uno specialista si possono adottare degli accorgimenti?

“Esistono diversi esercizi e azioni per aiutare una persona a far fronte a disturbi d’ansia più lievi, più mirati o di breve durata, tra cui:
gestione dello stress (limitare l’effetto di potenziali fattori scatenanti. Organizzare la giornata facendo una lista delle attività, può aiutare a controllare la situazione e a trovare del tempo libero dallo studio o dal lavoro per rilassarsi e incontrare persone con cui parlare e confrontarsi); tecniche di rilassamento (semplici attività possono aiutare a diminuire i segni mentali e fisici dell’ansia. Queste tecniche includono la meditazione, esercizi di respirazione profonda,lunghi bagni, riposo al buio); esercizi per sostituire i pensieri negativi con quelli positivi (creare un’immagine mentale per affrontare e vincere una paura specifica può anche fornire benefici se i sintomi di ansia si riferiscono a una causa specifica, come in una fobia); abitudini di vita (ridurre l’assunzione di caffeina, tè, cola e cioccolato, mantenere un ritmo di sonno regolare e fare dell’esercizio fisico sono scelte che possono migliorare l’immagine di sé e rilasciare sostanze chimiche nel cervello che scatenano sentimenti positivi)”.


Quando diventa necessario rivolgersi ad uno specialista?

“Come ho già detto precedentemente, lansia normale, fisiologica, è uno stato di tensione psicologica e fisica che attiva tutte le nostre risorse per reagire ad uno stimolo realmente esistente, rappresentato da condizioni difficili e inusuali o percepite come tali, quindi in questo caso non è necessario rivolgersi ad uno specialista. L’ansia fisiologica, invece, può diventare patologica, quando inizia ad interferire con il benessere psico-fisico dell’individuo. Caratterizzata da uno stato d’incertezza rispetto al futuro, con la prevalenza di sentimenti spiacevoli. Si evidenziano la presenza di sentimenti di ansia forti, che durano per mesi e che interferiscono con la qualità della vita. Tale condizione può essere dovuta a un problema relativo a futuro imminente, oppure alla possibilità di eventi più o meno lontani. Spesso l’ansia accompagna altri problemi psicologici e psichiatrici, nonché i conflitti irrisolti della persona che ne soffre. Questa eccessiva intensità può provocare una sofferenza insopportabile o determinare comportamenti di difesa che limitano la qualità della vita dato che, per scacciare il disturbo, si limitano le uscite di casa o si mettono in atto rituali di vario tipo con l’intento di avere il controllo della situazione. La maggior parte degli individui con problemi d’ansia lamentano una lista numerosa di sensazioni e di disturbi quali: palpitazioni, tachicardia, sudorazione eccessiva, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, sensazioni di sbandamento e/o di svenimento. Quindi, quando l’ansia diventa cosi invalidante, tanto da compromettere la qualità di vita dell’individuo è importante chiedere assistenza ad uno specialista, che lo aiuti a trovare la strategia terapeutica più efficace ed adeguata alle sue problematiche”.


Spesso, con l’ansia sentiamo parlare di farmaci. Sono sempre necessari?

“La cura del disturbo d’Ansia e la gestione degli attacchi di panico può prevedere diverse modalità terapeutiche. In genere i trattamenti possono essere di tipo farmacologico, psicoterapeutico, oppure integrare farmacoterapia e psicoterapia. Il primo passo fondamentale è comunque quello di accettare di avere un problema e di farsi aiutare. Una volta accettato il problema sarà lo specialista a indicare i passi successivi. In genere difronte ad un disturbo d’Ansia o a frequenti attacchi di panico, può essere necessario escludere cause di natura organica (per questo è consigliabile fare riferimento in primis al proprio medico curante). Una volta accertata la natura psicologica degli attacchi è possibile iniziare la cura e l’eventuale terapia più adeguata all’individuo. L’utilizzo dei farmaci viene prescritto soprattutto nei casi in cui i sintomi diventano troppo invalidanti nella vita quotidiana dell’individuo. Nella scelta di una terapia farmacologica è comunque indispensabile affidarsi al proprio medico psichiatra di fiducia, in quanto le terapie richiedono un attento controllo da parte di un medico”.

 

Una volta completato il percorso terapeutico, quali buone abitudini vanno conservate?  

“Una volta terminato il percorso terapeutico è importante che il soggetto tenga presente il lavoro svolto. Dimostrando di essere più consapevole dei propri pensieri disfunzionali, riducendo nel concreto lo stato di preoccupazione. Di tollerare l’incertezza e la probabilità che si possano manifestare gli eventi negativi temuti e mettere in atto le nuove abilità apprese nel percorso terapeutico, per sostenere e regolare le emozioni negative. Infine, dal momento che abbiamo visto quanto sia determinante il ruolo dello stress nell’insorgenza e nel mantenimento del disturbo d’ansia, è fondamentale adottare uno stile di vita sano e all’insegna della salute. Quindi, è consigliata un’alimentazione corretta, adeguate ore di sonno e attività fisica”.

 


In conclusione. In questo periodo delicato che il mondo sta vivendo a causa della pandemia, quanto sono aumentate le richieste di aiuto per le problematiche sopra elencate?

“Quella che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo può essere considerata a tutti gli effetti un’esperienza traumatica. Le conseguenze di questo trauma possono essere molteplici: incubi, pensieri invalidanti, ansia, insonnia e attacchi di panico. L’ansia, come ho già detto, è l’anticipazione apprensiva di un pericolo o di una minaccia futura, reale o percepita, accompagnata da sintomi fisici di tensione. Questa definizione sembra calzare a pennello con il momento storico che stiamo vivendo, l’apprensione con cui pensiamo al futuro, la preoccupazione di questa minaccia invisibile con la quale dobbiamo fare i conti ogni giorno e alla quale è difficile non pensare. È facile sentirsi demotivati, spaventati e vivere momenti in cui l’ansia e il panico possono portare a comportamenti impulsivi o a mancanza di lucidità. Per questo motivo sono aumentate le richieste d’aiuto in questo periodo di emergenza, in quanto Ansia e Paura sono state le emozioni prevalenti e spesso difficili da controllare. La paura di affrontare qualcosa che non conosciamo, qualcosa che è invisibile e, soprattutto, non prevedibile e incontrollabile.  Dunque, la non conoscenza del pericolo o, meglio, l’incapacità di poterlo, in qualche modo, controllare, induce a sentimenti ansiogeni o a sviluppare ansia nei confronti della situazione generale. In altre parole, oggi avendo perso la nostra routine proviamo paura e conseguente ansia perché non conosciamo cosa ci aspetta. Importante è sottolineare che avere paura in questo momento è assolutamente normale ed è protettiva; difatti, ci consente di mettere in atto comportamenti tesi alla tutela di noi stessi e dell’altro. In questo momento di grande smarrimento è importante chiedere il supporto di un professionista, infatti sono numerosi gli sportelli attivi di sostegno psicologico per aiutare a ritrovare il nostro equilibrio”.