Salute & Benessere. QF-PCR, dott. Petruzziello: “Tecnica diagnostica con molteplici vantaggi”

Per un nuovo appuntamento di Salute & Benessere, parliamo della tecnica di screening diagnostico QF-PCR (Quantitative Fluorescence Polimerase Chain Reaction) con il dott. Angelo Petruzziello, biologo del Centro Polispecialistico “Futura Diagnostica” di Avellino.
La tecnica della QF-PCR o analisi rapida cos’è e perché è un utile supporto diagnostico?
“La tecnica QF-PCR (Quantitative Fluorescence Polimerase Chain Reaction) è una tecnica di screening diagnostico che consente, tramite l’amplificazione e la quantificazione di specifiche regioni del DNA, di individuare le aneuploidie più comuni dei cromosomi.
In particolare attraverso l’uso di tale tecnica è possibile identificare sia le patologie legate alla trisomia dei cromosomi 13 (sindrome di Patau), 18 (sindrome di Edwards) e 21 (sindrome di Down) sia che quelle legate alle aneuploidie dei cromosomi sessuali X,Y (sindrome di Turner, di Klinefelter, di Jacobs e la sindrome della tripla X).
L’esame comunemente viene eseguito su liquido amniotico ma può essere effettuato anche su altri tipi di materiale biologico come sangue, villi coriali e materiale abortivo”.
Come si esegue questo tipo di esame e quali sono le sue caratteristiche?
“L’esame si effettua sul DNA, precedentemente estratto dal materiale biologico di partenza. Le regioni di interesse del DNA che vengono amplificate sono dette STRs o microsatelliti. L’amplificazione avviene tramite l’utilizzo di un kit specifico all’interno del quale sono presenti dei primers legati a delle sostanze bioluminescenti. I prodotti di amplificazione che sono di quantità e colore differente vengono misurati mediante elettroforesi capillare su un sequenziatole automatico. Tale strumento produce un grafico dove si evidenziano dei picchi, corrispondenti agli STRs, che si differenziano tra loro per numero, area, altezza e colore. Nei tracciati ottenuti in caso di assetto cromosomico normale, si presentano 2 picchi di dimensioni uguali tra loro, mentre nel caso di triploidie, i picchi possono essere 3 di uguali dimensioni o 2 con un rapporto di 2:1 o 1:2”.
I vantaggi di questa tecnica…
“I vantaggi di questa tecnica sono molteplici. In primo luogo si ottengono i referti in tempi molto rapidi con una quantità di materiale biologico di partenza molto ridotta (2-3 ml di liquido amniotico). In più questa tipologia di esame non necessita di culture cellulari e può essere eseguita in età gestionale meno avanzata rispetto alle tecniche tradizionali”.
Parliamo dei tempi di attesa…
“Come già accennato precedentemente i tempi di attesa sono molto brevi. L’esame infatti, può essere effettuato in circa 12-24 h, il che comporta una riduzione dell’ansia da parte del paziente e in caso di risultato patologico consente di programmare in anticipo eventuali trattamenti terapeutici”.
Il rapido sviluppo della genetica molecolare registratosi negli ultimi anni ha determinato una vera e propria rivoluzione in campo diagnostico non trova?
“Si, la genetica molecolare sta avendo uno sviluppo molto rapido e oggi viene applicata in numerosi campi come l’infettivologia, l’oncologia e la coagulazione. Ma un campo di sviluppo ancora più recente riguarda la farmacogenetica che permette di creare terapie basate sul corredo genetico del singolo individuo, consentendo di scegliere il tipo di farmaco che funziona meglio per un determinato paziente”.
“Dottore, ci conferma che questa tecnica si differenzia dalla FISH prenatale in quanto meno laboriosa e facilmente automatizzabile e quindi comporta costi decisamente inferiori?”
“Sicuramente, da questo punto di vista la QF-PCR si differenzia molto dalla FISH, in quanto quest’ultima richiede un impegno dell’operatore nettamente superiore a quello che si ha nella tecnica QF-PCR. Dunque da questo punto di vista la QF-PCR consente sia di ridurre costi che i tempi di esecuzione”.
Chiudiamo con il costo…
“Presso il nostro Centro Diagnostico, il prezzo dell’esame è di 150 euro”.