Ogni anno mi pongo la stessa domanda, perché parlare di violenza? La nota della sociologa Maria Ronca


Ogni anno mi pongo la stessa domanda, perché parlare di violenza?
Un bisogno, una missione, un obbligo.
Niente di tutto questo. E che desidero come donna pormi in una società che parli di parità e lo faccia realmente, con le normative e con le azioni.
Come Sociologa mi corre il dovere di avvertire che con la violenza non si va lontano e ogni giorno è un inferno.
Quindi, a meno che non si vuole passare la vita a mettere in croce un essere umano, senza trovare nessuna soddisfazione, credo sia utile dedicare tempo e fantasia ad altro.
Ogni sacro giorno, le cronache sono zeppe di notizie brutte e di nomi di donne scritte in Procura e nella memoria della commemorazione del loro diritto a vivere. Questo è inumano e terribile, morire per mano di chi si ama.
Come associazione Il bucaneve l’impegno è costante e battagliero, 365 giorni l’anno a fianco delle donne e degli uomini. La violenza è senza sesso, un pugno nello stomaco, un stritolare la pace in una clessidra guasta, lenta e fulminea.
Noi ci vogliamo essere, per sostenere con le iniziative e con il lavoro di un anno che non passa, senza discutere e senza informare e sensibilizzare. Il nostro no con la III edizione del Concorso “Urla la poesia e l’arte” il prossimo 26 novembre 2022 alle ore 17 presso la Biblioteca Provinciale di Avellino di corso Europa, 251 con un instancabile e corale monito e generoso contributo alla causa “Non muoiono le donne in nome dell’amore”.