Il sindaco di Monteforte Giordano ricorda la strage di via D’Amelio

Nota del sindaco di Monteforte Irpino Costantino Giordano –  “A trent’anni dalla strage di via D’Amelio, ricordiamo con rispetto e profonda commozione la scomparsa di un’icona della lotta alla mafia, il giudice #PaoloBorsellino.
Lo voglio ricordare con ammirazione e gratitudine per quanto ha fatto nella sua vita, per il suo coraggio e la sua determinazione. Mi auguro, come tutti gli italiani onesti e perbene, che la Giustizia possa seguire il suo corso, facendo chiarezza su una brutta pagina della Storia italiana fatta di menzogne e vergognoso depistaggio.
Da sindaco e da uomo sono al fianco delle Istituzioni sane e pulite e, ovviamente, sono al fianco dei figli e dei familiari del coraggioso giudice che sarà sempre una guida e un esempio per noi tutti.
🗓 La strage di via D’Amelio fu un attentato di stampo terroristico-mafioso avvenuto domenica 19 luglio 1992, all’altezza del numero civico 21 di via Mariano D’Amelio a Palermo, in Italia, in cui persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio[1]), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo, che al momento dell’esplosione stava parcheggiando una delle auto della scorta”.