FOTO/Scopriamo l’Irpinia, Lioni: la storia e i luoghi da visitare


Lioni è un di 6.141 abitanti della provincia di Avellino. Il paese si estende su una superficie di 46,51 chilometri quadrati con un territorio compreso tra i 450 e i 1.579 metri s.l.m. ed una densità di 132,3 abitanti per km². Fa parte del parco regionale dei Monti Picentini. I comuni confinanti sono Bagnoli Irpino, Calabritto, Caposele, Morra De Sanctis, Nusco, Sant’Angelo dei Lombardi, Teora e dista solo pochi chilometri da Montella. È circondato da aree rustiche caratterizzate dalla presenza delle tipiche costruzioni rurali.
Situato nel distretto sismico dell’Irpinia, Lioni fu uno dei paesi più colpiti dal violento terremoto del 23 novembre 1980 con 210 morti, 191 feriti e 4932 senzatetto.
Lioni è attraversato dal fiume Ofanto, il terzo più importante fiume del Mezzogiorno dopo il Sele ed il Volturno.
Origine del nome. Probabilmente deriva dal nome della persona proprietaria di quelle terre: Leo, il cui genitivo è Leonis, ossia “di Leo” che veniva usato per identificare il terreno appartenente alla sua famiglia. Ci sono altre teorie avanzate da diversi studiosi. Secondo gli scritti di Vincenzo Maria Santoli nel saggio sulla Mefite e dintorni, pubblicato alla fine del Settecento, i Lionesi discenderebbero dai Liguri Apuani che furono presenti nel Sannio intorno al II secolo a.C.. Alcuni vedono infatti anche una relazione tra il nome Liguri e Lioni (Liguri-Liuri-Liuni-Lioni). Altri fanno notare che in realtà i Liguri Apuani furono sì presenti nelle zone del Sannio, ma in un territorio lontano da quello che fu poi l’insediamento dei lionesi. A questo si aggiunge il fatto che si trattava di in un numero esiguo di persone (furono infatti trasferiti forzatamente). Per quanto invece riguarda l’etimologia della parola si fa anche notare che vi è una forzatura nel cambiare il nome Liguri in Lioni. Più plausibile sembra l’ipotesi che Lioni prenda il nome da un antico monumento in cui sono effigiati dei leoni. Ancora oggi infatti, davanti al municipio, si può ammirare uno dei due magnifici leoni di pietra (uno è andato distrutto nel terremoto del 1732).
Lioni – come anticipato in precedenza – fu una delle cittadine più gravemente colpite dal Terremoto dell’Irpinia del 1980. Quasi l’intero patrimonio edilizio risultò distrutto o gravemente danneggiato. Fu insignita della Medaglia d’oro al merito civile per la capacità dimostrata nell’affrontare la ricostruzione edilizia e sociale.
Monumenti e luoghi di interesse.
Cascata di Brovesao
La cascata di Lioni, meglio conosciuta come cascata di Brovesao, è una bellezza naturale situata a soli 2 km dal centro abitato. L’acqua, dopo un salto di circa 20 mt, va a formare un piccolo laghetto tra le rocce. Questo veniva sfruttato soprattutto negli anni Settanta dai bagnanti della zona. Suggestive sono anche le rapide che si formano nel momento in cui il laghetto ridiventa fiume. Una leggenda viene accostata alla storia di questa cascata. Si narra di un diavolo che, sotto forma di una cavalla, si facesse cavalcare dai viandanti lungo la strada per la cascata, fino a portarli sul precipizio di Brovesao dal cui fondo oscuro una voce di donna gli ordinava di buttarli giù.
Nel Museo Etnologico, situato all’interno dell’edificio delle scuole elementari, sono custoditi molti reperti antichi ritrovati in Oppido Vetere. Tra Lioni e Caposele, sul Monte Oppido, invece, sono stati fatti ritrovamenti di mura ciclopiche costruite dai Sanniti per proteggersi dal continuo assedio dei Romani. All’interno di quest’area sono stati anche trovati resti di tegole e vasellame.
- San Rocco, completamente ricostruita dopo il terribile terremoto del 1980 la cui ricostruzione dal punto di vista architettonico è quanto meno discutibile. la struttura originaria risaliva agli inizi del XVII secolo. A essa è affiancato il convento francescano dei Frati Minori.
- Santa Maria Assunta, è la più antica chiesa di Lioni e risale al XIV secolo. È divisa in tre navate: una più alta al centro e altre due sormontate da una volta a botte. È stata ricostruita due volte a causa dei sismi del 1694 e del 1980.
- Chiesa dell’Annunziata, costruita nel 1579. All’interno troviamo un imponente altare in marmo e degne di nota sono anche le statue di Santa Rita e Sant’Anna.
- Altre chiese: a parte le tre chiese più importanti, ricordiamo la chiesa di Sant’Antonio, il santuario di Santa Maria del Piano, la chiese di San Carlo (ricostruita nel 1996) e quella di San Bernardino.
Prodotti tipici. Non c’è un vero e proprio piatto che si potrebbe dire sia “nato” a Lioni. Sulla tavola dei lionesi troviamo prodotti che variano dalla tipica cucina napoletana a quella lucana e anche pugliese. Degna di nota è la produzione casearia. Famose sono le “tomacelle”, gustoso preparato locale a base di carne di maiale. Non mancano, comunque i prodotti preparati con le Castagne di Montella.
Iniziative estive. Nel periodo estivo il paese si è fatto promotore di varie iniziative di carattere culturale come il LioniJazzFestival durante il quale hanno partecipato appassionati e figure del panorama Jazz e il LioniMusicFestival rivolto principalmente a musicisti e band emergenti locali.
Il 17 agosto tradizione vuole che si tenga “la serata del cantante”, una serata di musica per festeggiare il ferragosto Lionese ed è tradizione ospitare in concerto importanti artisti.